27 feb 2015

Come si organizza un menu settimanale?

Io non ho decisamente fantasia in cucina. Pero' vorrei variare per non ritrovarmi ad offrire a Lorenzo sempre le stesse cose. Avendo superato i 18 mesi a tavola spesso e volentieri vuole mangiare le stesse cose che mangiamo noi, cosi' ho pensato di fare una sorta di menu settimanale. In questo modo potro' continuare a garantire un'alimentazione sana ed equilibrata sia a lui che a noi.
Navigando nel web sono capitata per caso nel sito della COOP e ho trovato un articolo interessante sul fabbisogno nutrizionale dei bambini. Mi e' piaciuta sopratutto questa immagine che descrive la piramide alimentare giornaliera da 0 a 3 anni.





Non essendo una nutrizionista mi sono basata sulle indicazioni del mio pediatra e su vari articoli che ho letto qua e la. 
- Latte e latticini: almeno 2 porzioni giornaliere. Lorenzo tra latte, yogurth e formaggi ne consuma sempre piu' di due.
- Frutta e verdura: la frutta cerco di darla a merenda e sempre lontana dai pasti mentre la verdura a volte e' inserita come contorno insieme al secondo, altre volte la mescolo con la pasta o il riso mentre la sera spesso e volentieri preparo una bella zuppa.
- Carboidrati: A pranzo c'e' sempre la pasta o il riso mentre la sera ne metto solo un po' quando preparo la zuppa di legumi o il minestrone.

Durante la settimana cerco di proporre:
- la carne rossa 2 volte 
- la carne bianca bianca 2 volte 
- i legumi 3 volte 
- il pesce 2 volte 
- i formaggi 2 volte 
- le uova 1volta 
- gli affettati 1 volta
- la pizza 1 volta (piatto unico)

E voi? come vi siete organizzate? Avete ricevuto consigli diversi dai vostri pediatri?

25 feb 2015

Bambini che mordono!

Per alcuni compare intorno ai 18 mesi, per altri intorno ai 2 anni. Si tratta di una fase antipatica che potremmo chiamare "fase del morso". Il bimbo inizia a sperimentare le prime relazioni sociali, vivendo un'interazione con gli altri mai avuta in precedenza. Egli non e' un piccolo adulto e non possiede ancora una buona padronanza del linguaggio. La frustrazione provocata da un divieto o dalla mancata soddisfazione di un suo bisogno sfocia pertanto in un bel morso.
Non etichettiamolo subito come violento, evitiamo anche di rimproverarlo eccessivamente... Cerchiamo invece di fargli capire che questo atteggiamento ci rende tristi. Il morso, la spinta, la tirata di capelli non sono altro che tentativi di manifestare emozioni che il piccolo sta imparando a conoscere. Il sentimento della rabbia e' cosi forte per lui da portarlo a compiere azioni violente. Rientra tutto nella norma!

Come possiamo intervenire nel modo giusto?
- bloccandolo immediatamente
- dicendo "no, non si fa!" in modo deciso, tenendolo fermo e guardandolo negli occhi
- facendogli capire che siamo arrabbiati con lui
- evitando di mordicchiarlo anche solo per gioco
- facendogli vedere il segno del morso, dicendogli che ci ha fatto male e siamo tristi
- evitando schiaffi e sculacciate

Come tutte le fasi anche questa del morso si domostrera' passeggera ed intervenendo nel modo corretto scomparira' nel giro di poche settimane.

19 feb 2015

Peppa Pig e' diseducativa?

Mio figlio ADORA Peppa Pig! Rimane completamente ipnotizzato davanti allo schermo quando c'e' la porcellina e la sua allegra famiglia. Io non lo amo particolarmente ma e' l'unico cartone di cui trovo parecchie puntate in inglese su YouTube. Guardiamo ogni giorno qualche episodio insieme nella speranza di non dimenticare il poco inglese imparato in 3 anni di vita nella terra della Regina e nel tentativo che Lorenzo familiarizzi con i suoni della lingua anglofona.

Detto questo, da un po' di tempo leggo qua e la commenti negativi su questa simpatica famigliola. La presenza di rutti, grugniti, salti nel fango e sopratutto il poco rispetto per la figura di papa' Pig (chiamato spesso sciocchino) fa di questo cartone un programma poco educativo secondo molti. Ammetto che Peppa spesso e volentieri si rivela saccente, prepotente e arrogante, scredita il padre denominandolo pasticcione, lui d'altro canto e' un ciccione senza un minimo di autorevolezza. Il fratellino George a 2 anni sa dire solo e continuamente "dinosauro". Tutti appaiono troppo buonisti e sorridenti. Una sorta di famiglia del Mulino Bianco in versione porcellesca! L'assenza di regole inoltre non gioca a loro favore. Sembra che ogni marachella possa risolversi con una risata e due salti nel fango. E i bambini, si sa, tendono ad identificarsi molto con i personaggi dei cartoni animati...

Sara' tutto vero oppure stiamo esagerando? Per quanto mi riguarda sono cresciuta guardando Lupin (che era un ladro!), Lady Oscar (una donna cresciuta come un uomo), Candy Candy (una tragedia dopo l'altra!), Georgie (se ne potrebbero dire di tutti i colori...) e Occhi di gatto (tre ladre) e non credo mi abbiano "diseducato", ne mi sono mai immedesimanta in loro. Forse siamo noi adulti che vediamo sempre e solo gli aspetti negativi delle cose perche' abbiamo perso la capicita' di leggere il mondo attraverso gli occhi un bambino. Riflettiamoci su.
Peppa in fondo ha due genitori che si prendono cura di lei e del fratellino, presenti e disponibili, attenti ai bisogni dei figli. Mamma e papa' Pig passano molto tempo con i piccoli, li coinvolgono in varie attivita', partecipano ai loro giochi, spiegano tutto con una pazienza infinita, combinano un sacco di pasticci che finiscono sempre in sonore risate. Anche i nonni risultano essere molto simpatici e giocherelloni con i nipotini. Un inno all'ottimismo e all'imperfezione insomma, una famiglia che tutti i bambini desiderano, amichetti simpatici e tutti diversi, una maestra gentile e attenta.




Gli episodi sono corti, la voce fuori campo spiega con chiarezza e semplicita' quello che sta accadendo, la grafica e' lineare e bidimensionale, la sigla riconoscibile a miglia di distanza, gli episodi finiscono sempre in grosse risate. Ecco perche' ai bimbi piccoli piace tanto questo cartone. Personalmente rimpiango molto la Pimpa, l'Ape Maya, Pippi Calzelunghe e Heidi, ma quelli erano altri tempi e altri bambini....

17 feb 2015

Muovere il corpo: come incoraggiare un bimbo a gattonare

Dalla nascita fino al completamento di 1 anno i neonati imparano una enorme quantita' di movimenti. Possiamo stimolarli a scoprire cosa puo' fare con il proprio corpo? Certo che si! Mamma e papa' possono aiutarli in questa scoperta cambiando in continuazione il modo di tenerli in braccio ad esempio. Ogni posizione stimola infatti diverse azioni e reazioni. 
Teniamo sempre a mente che il luogo ideale per esplorare il mondo e' il pavimento. Quando il bimbo e' sveglio dovremmo evitare di tenerlo troppo tempo in braccio, nel lettino, nel box o nel passeggino. Il segreto e' cercare di cambiare spesso la posizione del piccolo. Possiamo provare, ad esempio, a metterlo a pancia in giu' sopra un materassino circondato da cuscini. In questo modo potra' rotolare, trascinarsi, gattonare e provare a muovere i primi passi a volonta'! A poco a poco imparera' a tenere il collo fermo e a muovere il busto, le braccia e le gambe. E' attraverso la liberta' di movimento che il neonato scoprira' come orientarsi nello spazio a disposizione e a stare in equilibrio senza correre rischi. 



In media verso i 6 mesi il bimbo impara a sedersi, verso gli 8 a gattonare e verso l'anno a camminare. Gattonare e' forse l'evento piu' importante nello sviluppo fisico (rafforza mani, polsi, gomiti e spalle) e cognitivo (il bimbo si prepara a sviluppare competenze piu' complesse tra cui leggere e scrivere oltre ad aquisire autonomia nello spostarsi com maggiore sicurezza e liberta'). 
Come possiamo stimolare il neonato? 



Per prima cosa lasciamolo a terra in un posto pulito e sicuro. Qui iniziera' la tappa dello strisciare che precede quella del gattonare. Si possono usare tappeti e giocattoli che stuzzichino la sua curiosita' incoraggiandolo a spostarsi. Per aiutarlo a strisciare possiamo anche spingere i suoi piedini.
La seconda cosa da fare e' insegnare al piccolo la postura. Mettiamolo su un cuscino cilindrico o sulla nostra gamba sostenendolo e facendolo scivolare in avanti fino a raggiungere il pavimento. Il bimbo imparera' cosi la posizione giusta.


Non dimentichiamo infine che i bimbi imparano molto per imitazione. Mettiamoci insieme a lui per terra e gattoniamo!! Il piccolo osservera' la nostra postura e i nostri movimenti provando ad imitarci giocosamente.
Parola d'ordine: DIVERTIMENTO!


Educare...


11 feb 2015

25 regole per mamme e figli maschi

Lorenzo ha gia' compiuto 18 mesi e spesso mi fermo a pensare al tipo di adulto che vorrei diventasse... In primis vorrei che riuscisse ad essere una persona felice.  Mi piacerebbe fosse anche onesto, responsabile, sensibile, eclettico, curioso, che sapesse rispettare e farsi rispettare. E' mia profonda convinzione che questo futuro adulto dipenda molto dal tipo di mamma che riusciro' ad essere. Ammetto che spesso e volentieri perdo la pazienza e finisco gridando o litigando col mio piccolo, chi non lo fa? ma la maggior parte del mio tempo lo passo giocando, parlando, ascoltandolo (anche quando sembra parlare in giapponese!), stimolandolo, insegnando ed educando. Il tutto nell'intento che cresca nel migliore dei modi. Staro' facendo le cose nel modo giusto? Pur non esistendo regole che assicurino di riuscire in questo intento, vi sono alcuni consigli che possono di certo aiutarci in questo difficile percorso. Ho trovato alcune idee in un blog in portoghese e vorrei condividerle con voi perche' personalmente le ho trovate meravigliose nella loro semplicita'.


1) Aiutalo ad esprimere cio' che sente. 
Parlare delle emozioni e' importante. I bimbi gridano perche' si sentono frustrati, si nascondo perche' provano vergogna, piangono di paura e mordono di rabbia. E' fondamentale aiutarli a comprendere cosa sta succedendo loro in quei momenti e convincerli che si tratta di emozioni che tutti provano, mamma inclusa!
2) Sii una fan di tuo figlio
Non parlo solo di sport, ma di tutti i campi della vita dei nostri bambini. Mostriamoci sempre entusiste, fiduciose nelle loro capacita', supportiamoli in tutte le loro scelte, siamo orgogliose di loro  e dimostriamolo, anche davanti agli altri. E' bello sapere che c'e' qualcuno che tifa per noi, sempre.
3) Leggi per lui e con lui
Leggere offre i bimbi l'opportunita' di imparare nuove cose, credere in posti immaginari e volare sulle ali della fantasia. 
4) Invitalo a danzare
In tutte le culture del mondo esistono danze, ritmi e musiche. Non importa se il tuo bimbo e' bravo o meno a danzare o cantare, stimolalo a muoversi al ritmo di musica e a canticchiare.


5) Insegnagli come fare una lavatrice
... e come stirare o lavare i piatti. Magari non sara' una attivita' che gradira' fare, ma un giorno gli tornera' utile conoscere queste cose.
6) Offrigli esempi positivi di uomini
Assicurati che abbia esempi di uomini che si sono realizzati nella vita grazie al loro cervello, alla loro determinazione ed integrita' morale. Evitiamo che per lui i supereroi siano solo quelli che usano i muscoli.
7) Offrigli esempi positivi di donne
Gli esempi di donne famose per la loro bellezza non mancheranno sicuramente. Facciamogli conoscere anche donne che spiccano per la loro intelligenza, o per saper scrivere particolarmente bene, per le loro idee rivoluzionarie, per la determinazione, per il coraggio...
8) Sii tu stessa un esempio di donna intelligente, determinata e incorruttibile
9) Insegna le buone maniere
Questo trasforma il mondo in un luogo migliore.
10) Dagli qualcosa in cui credere
Arrivera' il giorno in cui si sentira' solo, impaurito, confuso, nervoso o terribilmente triste e tu non sarai li con lui. Dagli qualcosa a cui credere, a cui possa affidarsi in questi momenti di smarrimento. In questo modo sapra' di non essere mai da solo.
11) Insegnagli l'importanza della gentilezza
Ci sono momenti in cui e' importante essere gentili. Con un bimbo, un animale, con la natura e sopratutto con i sentimenti delle altre persone...
12) Permettigli di sporcare i suoi vestiti
E' inutile arrabbiarsi ogni volta che sporchera' o addirittura' strappera' i suoi vestiti. Fa parte del suo percorso di crescita. Cerca di stare calma e non sprecare le tue energie in questa battaglia persa in partenza.


13) Impara a giocare a calcio
Oppure impara a fare quello che piu' piace a tuo figlio, non importa se si tratta di disegnare leoni o cantare la sua canzone preferita. Sii co-protagonista della sua vita e non semplice spettatrice.
14) Gioca all'aria aperta
Spegni la tv, sconnetti il videogioco, lascia il cellulare in carica e corri fuori col tuo bimbo. Esplora il mondo con lui, osservalo giocare, rispondi alle sue domande. Questi momenti sono realmente magici.
15) Lasciagli assaporare il gusto della sconfitta
Nessuno vince sempre. Perdere non e' divertente ma bisogna imparare ad accettare che fa parte della vita. 
16) Incentivalo ad aiutare gli altri
Non forzarlo, sii un buon esempio di altruismo e spiegagli come e' bello essere solidali con il prossimo.
17) Ricordagli che la costanza nel fare le cose porta alla perfezione
In tutti i campi della vita e' solo esercitandosi con costanza ed impegno che si possono ottenere i risultati sperati. 
18) Rispondi ai mille "perche'?" 
Cerca le risposte che non sai, fagli vedere dove puo' cercare informazioni per risolvere i suoi dubbi. Ponigli tu stessa dei quesiti. Un giorno quando si vergognera' di chiederti una cosa sapra' dove cercare da solo la risposta.
19) Porta sempre con te cerotti e bende.
20) Lascia che il papa' gli insegni come fare le cose
Non cedere alla tentazione di intervenire perche' tu sai come si fa... Permetti al papa' di insegnare le cose a modo suo. 
21) Fagli consumare la sua energia
Un cane, dell'acqua, un prato, un pallone... offri sempre a tuo figlio un mezzo col quale bruciare le sue energie.
22) Costruisci tende e rifugi
I bambini adorano nascondersi in posti magici come una tenda dietro al divano, bastano alcuni cuscini, una coperta o un lenzuolo, una manciata di mollette da bucato ed il gioco e' fatto! Scoprira' che le cose di uso comune possono trasformarsi in qualcosa di speciale.


23) Portalo in posti nuovi
Esplorare luoghi diversi apre la mente ed il cuore, stuzzica la curiosita' e arricchisce di ricordi.
24) Bacialo
Che abbia 2 mesi o 18 anni non importa: bacialo!!! Tu sei la sua mamma e non conta quanto grande sia il tuo bimbo, ne se sia felice o arrabbiato in quel momento, bacialo e dimostragli sempre il tuo affetto.
25) Sii il suo porto sicuro
La mamma rappresenta la casa del proprio bambino. Sempre. Quando impara a camminare fa' alcuni passi e poi torna dalla mamma. Quando impara cose nuove cerca il sorriso di approvazione della mamma. Quando impara a leggere ripete 20 volte lo stesso testo per la mamma (l'unica che ha la pazienza di ascoltarlo per tutte e 20 le volte!). Quando si ammala cerca la mamma. Quando fa una marachella e' la mamma che chiama. Quando ha voglia di piangere e' la mamma che vuole (la sola di fronte alla quale non prova vergogna di farlo neanche a 40 anni!). 
Anche quando crescera', avra' una famiglia tutta sua, una nuova donna entrera' nel suo cuore... tu MAMMA continuerai ad essere SEMPRE un punto fermo nella sua vita. Tienilo a mente e tutto sara' piu' semplice.

(Adattato da Roupasdemenino)

9 feb 2015

Vantaggi e falsi miti nell'essere bilingui

Crescere bambini bilingue non e' difficile, e' solo necessario analizzare la propria situazione familiare e scegliere in base alle caratteristiche riscontrate il metodo che piu' si adatta. Di questo ho gia' parlato in un mio vecchio post (Bambini bilingue? Ecco come).



Oggi voglio sfatare con voi alcuni falsi miti legati al bilinguismo:
1) Il bambino bilingue si sforza piu' degli altri bambini per imparare a parlare. FALSO!
Un bambino bilingue non fa' nessun sforzo a imparare le due lingue, come non fa sforzo ad impararne una. E' scientificamente provato che i bambini possono apprendere fino a 7 lingue diverse prima della puberta'!!

2) E' preferibile aspettare alcuni anni prima di introdurre una seconda lingua. FALSO!
Tra 0 e 3 anni il piccolo assorbe tutti i suoni con cui entra in contatto, ecco perche' e' fondamentale iniziare da subito, evitando pero' di parlare al bimbo in una lingua di cui non si ha la padronanza. Comunicare con lui, ad esempio, in inglese con marcata cadenza italiana gli fara' imparare suoni errati che risulteranno difficilissimi poi da correggere. Per non pregiudicare il bimbo, nel caso il genitore voglia che impari una lingua che il genitore stesso conosce poco o per nulla, e' consigliabile l'uso di risorse esterne. Si potranno far vedere video, ascoltare musiche o far frequentare lezioni tenute da madrelingua. 
La pronuncia di un bimbo esposto ad una lingua sin da piccolo sara' piu' vicina a quella delle persone native. Egli creera' inoltre una "intuizione linguistica" ovvero capitera' che a volte pur non conoscendo le parole riuscira' ad indovinarle per intuizione.

3) I bambini bilingue parlano piu' tardi degli altri. FALSO!
Sbagliatissimo attribuire il fatto che il bimbo non parli, parli tardi o parli male per colpa del bilinguismo. Ogni bambino parla seguendo i propri ritmi e tempi (a meno che non ci siano altri problemi).

4) I bambini bilingue confondono le parole perche' sono loro ad essere confusi. FALSO!
Puo' capitare che i bimbi bilingue mixino le due lingue, questo fenomeno si chiama "code-mixing" ed e' usuale, normale e sopratutto passeggero. Questo fenomeno fa parte del processo di acquisizione delle lingue, non significa che il bambino sia confuso!!!
Una regola importamte e' non passare da una lingua all'altra quando ci sembrera' che il  bambino non capisca. Facendo cosi' rischiamo di confonderlo noi e non di aiutarlo!

Vogliamo invece parlare dei vantaggi che comporta apprendere piu' lingue fin da piccoli? I bambini bilingui hanno migliori capacita' di controllo esecutivo, maggiore capacita' di attenzione, di distinguere tra task differenti, di gestire le distrazioni. Il bilinguismo precoce e' inoltre correlato ad una minore incidenza di demenza senile. Vantaggi dal punto di vista cognitivo che durano per tutta la vita! Essere bilingui e' avere una marcia in piu', due lingue non creano confusione, arricchiscono.


3 feb 2015

15 motivi per cui ai bambini piace leggere!


Dritte per allenare l'intelligenza dei bambini

Educare e prendersi cura di un figlio significa fornirgli il massimo di autonomia. Solo in questo modo si rendera' il bambino sicuro di se, aumentera' la sua autostima e potra' porre le basi per ottenere buoni risultati sia nel mondo scolastico che in quello lavorativo. 
Secondo Jacqueline Bickel, coautrice del libro "Come educare i figli presto e bene" dietro alle attivita' pratiche che un bimbo dovrebbe imparare a svolgere autonomamente si nascondono abilita' e intelligenze. Ecco quali:
1) Intelligenza linguistica. Per aiutare il bambo a parlare oltre a dialogare spesso con lui, e' molto utile commentare quello che sta facendo. In questo modo si legano le parole e la costruzione di una frase ai pensieri (ancora astratti) del bimbo
2) Immagine di se e autostima. La prima autonomia da insegnare e' quella di mangiare da solo. Si parte durante lo svezzamento permettendogli di portare alla bocca piccoli bocconcini di cibo, per poi passare all'uso delle posate e del bicchiere. Queste attivita' sviluppano anche la manualita'.
3) Prerequisito dell'ordine logico. Abituarlo a mettere in ordine i giochi fin da subito, ad avere cura delle sue cose e a tenere in ordine lo aiutera' quando andra' a scuola a mettere ordine tra le conoscenze, facilitando la capacita' di studiare.
4) Capacita' di contare e classificare. Collaborare nell'apparecchiare la tavola (chiedendogli di mettere un piatto per la mamma, uno per il papa'... svuotando insieme la lavastoviglie e riponendo le posate nei cassetti...) sviluppera' le sue abilita' logico-matematiche.
5) Prescrittura. Per fargli esercitare l'uso del braccio intero e non solo delle dita diamo al bambinio scopa e rastrello. Spazzare per terra o rastrellare le foglie coinvolgera' tutta la muscolatura del braccio aiutandolo a prevenire problemi di grafia illegibile o disgrafia.
6) Intelligenza musicale. Saltare la corda, far rimbalzare la palla al muro, il gioco della campana, l'abitudine alle conte con canzoncine e filastrocche sono esempi di giochi da cortile che sviluppano le attivita' ritmiche.
7) Intelligenza emotiva. Il genitore deve educare il bambino ad esprimere le proprie emozioni, siano esse positive o negative. In  particolar modo, verbalizzando le emozioni negative quali paura, collera, tristezza, i bimbi sapranno contenere comportamenti violenti e impulsivi.



Ho trovato questo testo estremamente interessante. Personalmente sono costantemente alla ricerca di giochi e attivita' che stimolino l'intelligenza di mio figlio e non ho mai collegato attivita' semplici quali apparecchiare la tavola, spazzare il pavimento o ancora lanciare una palla al muro ad abilita' specifiche. Un altro libro da aggiungere sicuramente alla mia biblioteca!!